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Sito del governo italiano
Nel 2021, l’Italia ha speso un totale di 6 miliardi di dollari (a prezzi correnti; 5,7 miliardi di dollari a prezzi costanti 2020) per l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), diventando così il settimo Paese donatore tra i membri del Comitato di aiuto allo sviluppo (CAS) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Nel 2021, l’APS dell’Italia ha rappresentato solo lo 0,28% del reddito nazionale lordo (RNL) del Paese, collocandosi al di sotto dell’obiettivo delle Nazioni Unite dello 0,7% e della media del CAS dello 0,32%.
Le ONG sono ottimiste riguardo all’aumento del bilancio della cooperazione internazionale per i prossimi cinque anni. La “Campagna 070” ha presentato una proposta di legge al Parlamento nel 2022 per integrare l’ambizioso obiettivo di raggiungere lo 0,5% di APS/RNL nel 2027 e lo 0,7% di APS/RNL nel 2030, anche se questi obiettivi potrebbero non realizzarsi a causa delle elezioni del settembre 2022.
L’AOI e il CINI, due reti di ONG italiane che si occupano di sviluppo, hanno osservato che il bilancio 2022 consentirà all’APS italiano di contribuire all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nei primi 12 mesi di permanenza in Italia. La parte non spesa di questi fondi, destinata all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, sarà reindirizzata dal Ministero dell’Interno al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Tesoro Italia
Come informa il Ministero delle Finanze ucraino, il 12 luglio il Governo ha adottato la risoluzione “Sui prestiti pubblici esterni nel 2022 attraverso l’accensione di un prestito da parte del Governo della Repubblica Italiana rappresentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana” per l’accensione di un prestito senza interessi di 200 milioni di euro dall’Italia attraverso il conto amministrativo del FMI.
Come riferito, i prestiti statali effettivi al fondo generale del bilancio statale per il periodo gennaio-giugno 2022 sono stati pari a 561,3 miliardi di UAH, ovvero il 133,5% di quelli previsti per questo periodo. In particolare, 211,6 miliardi di UAH sono stati raccolti da fonti esterne.
Piano di recupero e resilienza in Italia
Addis Abeba, 13 giugno 2022 – Oggi, 13 giugno 2022, è stato firmato un accordo di prestito agevolato tra la Repubblica Federale Democratica di Etiopia e la Repubblica Italiana per un importo di 22 milioni di euro (circa 1,23 miliardi di ETB).
Il finanziamento stanziato sarà utilizzato per sostenere lo sviluppo dei Parchi Agro-Industriali Integrati di Bulbula, Bure, Yirgalem e Ba’eker (IAIP) e la vicinanza dei Centri di Trasformazione Rurale (CTR), per creare posti di lavoro nelle aree rurali del Paese, aumentare i redditi degli agricoltori, generare ricavi da esportazione, sostituire le importazioni di beni agro-lavorati e contribuire alla crescita economica e alla trasformazione strutturale.
Le principali attività previste dall’intervento sono il rafforzamento delle capacità delle Corporazioni di Sviluppo dei Parchi Industriali Nazionali e Regionali, il rafforzamento delle capacità organizzative e commerciali delle organizzazioni di agricoltori e degli investitori privati, la creazione di legami tra le organizzazioni di agricoltori e i trasformatori agroalimentari attraverso accordi contrattuali innovativi (agricoltura a contratto, contratti di fornitura, ecc.), la costruzione e l’equipaggiamento di centri di eccellenza negli IAIP e la facilitazione del credito per le attrezzature delle Piccole e Medie Imprese Manifatturiere nelle catene del valore selezionate.
Ministero dello sviluppo economico italiano
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, noto anche con l’acronimo MEF, è un ministero del governo italiano. Le sue responsabilità comprendono la supervisione della politica economica, degli investimenti e della spesa pubblica. La sede del Ministero si trova nello storico Palazzo delle Finanze di Roma. L’attuale ministro del Gabinetto Draghi è Daniele Franco.
Già nel 1947 il Gabinetto De Gasperi III tentò di fondere i preesistenti Ministeri del Tesoro e delle Finanze, ma trovò un’opposizione politica dovuta al grande potere concentrato nelle mani del ministro Pietro Campilli, e il progetto fu abbandonato per oltre cinquant’anni.
Il MEF è stato creato con la riforma Bassanini che ha unificato i ministeri economici con il decreto legislativo n. 300 del 1999.[1] Nel 2001 il Governo Berlusconi II ha applicato la riforma e il MEF è stato creato con la fusione dei precedenti ministeri: il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica e il Ministero delle Finanze.